Ad un'ignota «Ho ancora dinanzi sullo scrittoio, la vostra lettera, ed ho conservato, fra le cose buone, l’altra, la prima. Di voi so che avete gli occhi neri, so che avete i capelli neri e mi siete ignota nel resto, e rimarrete tale sempre, forse. Il nero negli occhi vuol dire il fuoco nel cuore, il nero dei capelli vuol dire il fuoco nel sangue, vuol dire la passione forte, perciò vi dite stanca di questo mondo vuoto e meschino, e vi dite anelante alla quiete solenne dei grandi boschi e delle grandi solitudini, ed alle passioni dei cuori forti e rudi nei loro impeti: perciò sentite tutto il fascino del selvaggio e tutto il fantasioso della mia Sila fino a comprenderne il bandito. Onde volendo scrivere di essa, voglio parlare a voi che non conosco né nel nome né nella figura, ma che conosco nel cuore e nella passione. Così, dopo due mesi, appago un vostro desiderio non obbliato chè il cuore di noi fantasiosi non oblia anche quando la parola tace: un pensiero cortese, anche quando