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Visualizzazione dei post da marzo, 2012

Ciao Tonino

Il tuo sorriso, la tua allegria e la tua cortesia mi mancheranno. In queste ore mi vengono in mente tutti gli aneddoti in cui tu sei presente. Uno di famiglia. Ciao.

Civitella del Tronto, simbolo del Sud.

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Civitella è realmente il confine del Regno del Sud. Una vecchia guardia che, da un lato, copre la strada che passa tra alti e innevati monti della Laga e, dall’altro lato, sorvegliava la costa, la foce del Tronto e il primo tratto della riviera abruzzese. Nessun esercito avrebbe avuto vita facile senza prendere, o stringere d’assedio, la fedelissima Civitella. Civitella... simbolo di chi non cede alle imposizioni, alle visioni di parte, al mito del Risorgimento, alla panacea incarnata dai piemontesi.

Anniversari...

Il 20 marzo 1994 venivano assassinati a Mogadiscio Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. A distanza di diciotto anni i responsabili di quella tragedia non sono ancora stati assicurati alla giustizia. Ilaria e Miran sul teatro di guerra somalo stavano realizzando un’inchiesta sul traffico di armi e di rifiuti tossici. Le varie inchieste hanno dimostrato che questo è stato il vero movente all’origine dell’assassinio dei nostri due giornalisti. (tratto dal blog di Debora Serracchiani - deputato PD al Parlamento Europeo: http://www.serracchiani.eu/2012/03/20/ilaria-e-miran/)

Remembrance...

Il 19 marzo del 1994 veniva ammazzato Don Peppe Diana, il prete di frontiera che, attraverso il suo documento-appello “Per amore del mio popolo” diffuso a Natale del 1991 in tutte le parrocchie di Casal di Principe e dell’aversano, esortò la Chiesa affinché non rinunciasse al suo ruolo profetico.

Sciolto l'enigma dei numeri impressi sui citofoni

L'enigma dei misteriosi numeri segnati con una biro su citofoni e campanelli è stato risolto. I numeri apparentemente privi di significato (01, 19, 20) rinvenuti sui citofoni di Aprigliano, Donnici, Piane Crati, Parenti, Rogliano, Belsito, Santo Stefano di Rogliano, etc. non sono simboli di riconoscimento utilizzati da malintenzionati. Si tratta, semplicemente, di numeri identificativi lasciati dagli operatori di una società privata (impegnata nel campo dell’Energia). Un testimone, da noi contattato, assicura che quei numeri sono messi fuori da ogni abitazione visitata da un operatore per evitare che un collega della stessa società si intrattenga presso la stessa famiglia. Niente allarmismi, dunque, sui quei misteriosi segni numerici. La conferma arriva anche dal Comandante della Stazione di Cosenza, maresciallo Cosimo Saponangelo. Il quale, però, conferma i tentativi di furto nella frazione di Donnici (zona di sua competenza). Motivo per cui il pattugliamento degli uomini dell’arm

Rossella Urru: nessuna conferma

Le notizie sulla liberazione di Rossella Urru non sono ancora state confermate. Nessuna rassicurazione dalla famiglia, tantomeno dalla Farnesina. Ma fonti mauritane insistono: la cooperante italiana sequestrata in Algeria a ottobre è stata rilasciata. Qualcuno dice che è stata scambiata con un terrorista, altri che i rapitori abbiano chiesto da 30 milioni di euro. Intanto però nessuna notizia dei colleghi spagnoli che sono con lei.

Rossella Urru: nessuna conferma

Le notizie sulla liberazione di Rossella Urru non sono ancora state confermate. Nessuna rassicurazione dalla famiglia, tantomeno dalla Farnesina. Ma fonti mauritane insistono: la cooperante italiana sequestrata in Algeria a ottobre è stata rilasciata. Qualcuno dice che è stata scambiata con un terrorista, altri che i rapitori abbiano chiesto da 30 milioni di euro. Intanto però nessuna notizia dei colleghi spagnoli che sono con lei.

Liberata Rossella Urru! Farnesina: “Manca ancora conferma”

Questa volta invece di scrivere il solito upgrade su Rossella Urru, riportiamo la notizia bomba. Rossella Urru è libera? La Farnesina ancora non conferma la notizia rimbalzata in rete e nei maggiori media stranieri. “Dobbiamo essere molto cauti – comunica Margherita Boniver, Commissario straordinario per il ministero degli Esteri - anche se ci auguriamo che sia tutto vero”. Le prime voci sulla sua liberazione erano giunte da fonti di sicurezza della Mauritania citate dal quotidiano senegalese Dakaractu, e poi riprese dalla Tv araba Al-Jazeera. Iniziali conferme si erano avute dalla questura di Oristano, che poi ha “smentito di essere in possesso di informazioni relative alla presunta liberazione della nostra connazionale” ed infine da alcuni familiari di Samugheo, il piccolo comune della Barbagia dove Rossella è nata e che da questa mattina è in festa. Sembrerebbe quindi giunta a termine la prigionia, durata per oltre quattro mesi, della cooperante italiana del Comitato internazionale

Ciao Lucio!

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