Disboscamenti selvaggi

Nell’ambito di questa nuova sezione – Scorci di inciviltà – non possiamo rimanere sensibili ad articoli denuncia come quello che segue la nostra breve introduzione, apparso sulla La Gazzetta del Sud (31/05/2011) a firma di Arcangelo Badolati. Disboscamenti selvaggi. Che divorano lentamente il patrimonio naturalistico della Sila. Centinaia di austeri faggi, possenti abeti e pini secolari vengono tagliati ogni giorno clandestinamente per alimentare il florido mercato del legno. La "tecnica" utilizzata per nascondere la silenziosa barbarie è ben collaudata: le ceppaie vengono sepolte sotto mucchi composti di terra e arbusti per non lasciare tracce. Il Corpo forestale dello Stato ha inviato due rapporti distinti alle procure di Cosenza e Rossano per segnalare quanto è accaduto nei territori di Spezzano Sila e Longobucco. Vaste porzioni di bosco sono state "tagliate" rendendo spogli ettari ed ettari di montagna. Gli uomini del colonnello Francesco Curcio hanno accertato il taglio complessivo di seimila e seicento alberi (!!!). Un numero spaventoso che ha spinto il Corpo forestale ad incrementare tutti i controlli. Gli agenti, nelle ultime ore, hanno sequestrato un'area di quindici ettari e denunciato un imprenditore che avrebbe gestito l'azione distruttiva in un bosco di proprietà dell'Arssa posto sul territorio di Aprigliano. «Siamo preoccupati per gl'ingenti danni cagionati – ha detto il colonnello Curcio – e abbiamo approntato una serie d'interventi che stanno dando buoni risultati».
Al disboscamento abusivo sarebbero pure riconducibili intimidazioni e minacce lanciate contro amministratori locali e, negli anni scorsi, contro lo stesso comandante del Corpo forestale.

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