La Società geografica italiana: aboliamo le Regioni!

La «proposta per il riordino territoriale dello Stato» arriva dalla Società geografica italiana, associazioni di studiosi che promuove la ricerca in questo campo. In sintesi: abolizione di tutte le Regioni, anche di quelle a statuto speciale. Accorpamento delle province, che scendono dalle oltre 100 attuali a 36. E trasferimento di tutte le competenze delle vecchie regioni alle nuove maxi province, che diventano l’unico gradino intermedio tra il Comune e lo Stato. Secondo la Società geografica: «Le Regioni sono enti artificiali perché nascono come semplici compartimenti statistici per aggregare dati». La cartina delle Regioni venne disegnata verso la fine dell’800 da Cesare Correnti, primo presidente proprio della Società geografica. «Poi durante l’Assemblea Costituente vinse l’idea del regionalismo di Sturzo. E non sapendo come tradurla in pratica si andò a ripescare quella vecchia ripartizione statistica». Confini artificiali e artificiosi, insomma. Senza una vera ragione storica, senza una tradizione culturale o economica a dare corpo e anima a quelle linee disegnate sulla cartina.

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