Riparte la stagione dei funghi

Riparte la stagione dei funghi e il Ministero della Salute ha tenuto a ribadire l'allerta sugli avvelenamenti. Per non trasformare in tragedia una scampagnata occorre seguire regole precise. Sul sito del Ministero è disponibile un opuscolo redatto dal Centro antiveleni di Milano, il più importante d'Italia, che illustra come comportarsi.Fra tutte le indicazioni presenti nella guida, ce n'è una che da sola permette di scongiurare la grande maggioranza dei rischi per la vita: i funghi devono sempre essere fatti controllare da un esperto micologo. Gli Ispettorati micologici, istituiti presso le Asl, offrono questa consulenza gratuitamente e possono rappresentare un punto di riferimento anche in caso di avvelenamento. Nella raccolta, poi, si deve aver cura di non tagliare la base del gambo, che può essere indispensabile per il riconoscimento del fungo, mentre vanno evitati gli esemplari già ammuffiti o fradici. I funghi raccolti vanno infine trasportati in un contenitore rigido e areato: le buste di plastica possono accelerare la degradazione e favorire la produzione di sostanze nocive.Anche specie che sulla carta sono commestibili possono diventare pericolose se sono conservate, o cucinate, senza le dovute attenzioni. Il gambo dei chiodini (Armillaria mellea), per esempio, può provocare intossicazioni e va buttato via, mentre il cappello deve essere bollito per 15-20 minuti prima della cottura definitiva o della conservazione. I porcini crudi, invece, sono fortemente indigesti. In generale, comunque, anche i funghi commestibili sono piuttosto impegnativi per il nostro stomaco, perché contengono la chitina, che è difficile da digerire. Per questo, sono alimenti sconsigliati alle donne in gravidanza e ai bambini sotto i 12 anni.

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