Contro la cultura del lamento: il nuovo apriglianese
La lunga esplorazione alla ricerca della perduta identità di Aprigliano, non ha dato, con mio sommo disappunto, risultati entusiasmanti. Molte persone - me compreso - hanno dato il loro contributo volonteroso, ma il fatto stesso che si continui a parlarne e a cercarla dice che questo oscuro oggetto del desiderio non si trova. Si continua a cercare e l’ampio ventaglio delle analisi e delle proposte, alcune del tutto estemporanee, possono apparire al semplice lettore assai più come segno di disorientamento che di avanzamento verso la meta.
E così mi è venuto il sospetto che l'identità perduta non sia quella del paese, ma quella di chi la sta cercando. Le lamentele sulla perduta identità provengono da chi ci vive e, a guardar bene il contenuto, appaiono molto auto-referenziali. Più che non riconoscere il paese, chi si lamenta non vi si riconosce più.
E se il problema di Aprigliano fosse che c'è stato troppo poco rinnovamento? Forse più che cercarla l’identità andrebbe rinnovata: l’identità non si scopre, ma si costruisce.
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