In ricordo di Don Alfonso Rogliano

A cinquanta anni dalla morte, la figura spirituale e l’operosità di Don Alfonso Rogliano tornano prepotentemente alla ribalta. Sembra passato un nulla dall’ultima commemorazione (ben dieci anni fa), suggellata dalla posa di una lapide a futura memoria, all’interno della chiesa ex parrocchiale di Santo Stefano Protomartire (di cui fu rettore per un sessantennio). Il marmo è ben visibile anche dal fedele più distratto, essendo stato posto presso la vecchia cantoria, al di sotto del gran crocifisso ligneo e non lungi dall’altare di San Francesco di Paola. Al di là dei buoni propositi e di quanto venne proclamato, con ammirazione e riconoscenza, in quella lieta circostanza, oggi meriterebbe di essere riproposta all’attenzione dei parroci e delle nuove generazioni che si avvicinano al sacerdozio l’attivita’ svolta da questo instancabile Pioniere della fede, che chiamava - alquanto affettuosamente - la Madonna di Porto Salvo «’a Turrera» e che, oltre alla cura della sua parrocchia, svolgeva azione pastorale nelle altre chiese di Aprigliano, laddove ve ne fosse stato bisogno. Una vera impresa mezzo secolo fa.

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