Cancellate metà delle Province italiane: approvazione definitiva dello storico decreto

Stamattina è stato approvato dal Consiglio dei Ministri uno storico provvedimento: in conseguenza del decreto legge sul tagli degli enti territoriali, le Province a statuto ordinario passeranno, dalle attuali 86, a 51 (città metropolitane comprese). Lo ha comunicato il Ministro Filippo Patroni Griffi in conferenza stampa. La riforma partirà dal 2014, mentre a novembre del 2013 si terranno le elezioni per decidere i nuovi vertici. “E’ un processo ormai irreversibile, che guarda al futuro” ha spiegato il Ministro; “è un riordino che ridisegna il Governo del Territorio in un senso più moderno e consono ai tempi”. In altre parole, non si tratta di un semplice tagli delle precedenti Province, ma saranno istituite vere e proprie nuove Province: nuove per dimensioni, nuove per confini, nuove per servizi e per funzioni (resteranno attribuite solo le funzioni di area vasta: infraregionali e sovracomunali). Non ci saranno più le Giunte e, quindi, non ci saranno le elezioni dirette: i membri delle nuove Province saranno eletti direttamente dai Comuni. La riforma – si legge nella nota di Palazzo Chigi – si ispira ai modelli di governo europei. In tutti i principali Paesi Ue, infatti, ci sono solo tre livelli di governo (Stato, Regioni, Comuni). Il provvedimento consente inoltre una razionalizzazione delle competenze, in particolare nelle materie precipuamente “provinciali” come la gestione delle strade o delle scuole. Dal 1° gennaio prossimo, le Giunte delle province italiane saranno pertanto soppresse e il Presidente potrà delegare l’esercizio di funzioni a non più di tre Consiglieri provinciali.

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