L'ennesimo sopruso del Nord

Forse il capitolo conclusivo della storia della grande banca calabrese, un tempo conosciuta come Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania. Lo scorso 28 agosto è stata fornita alle organizzazioni sindacali, da parte di UBI Banca, l'informativa «ufficiale» relativa all’ennesima manovra industriale che mira essenzialmente, anzi esclusivamente, ad un consistente abbattimento del costo strutturale del personale, determinando rilevanti tensioni occupazionali. Lo si legge in un comunicato dell’unità sindacale Falcri-Silcea, che annuncia, fra l’altro, la possibile chiusura della direzione generale di banca Carime (acquisita dal gruppo) di Cosenza. Secondo la federazione sindacale, «la manovra prevede l’ennesima riduzione degli oneri del lavoro equivalente al costo di almeno 1.578 Risorse impiegate full time entro il secondo semestre 2013 da raggiungere, almeno in parte, già entro la fine del 2012 attraverso il recupero del costo corrispondente ad almeno 930 unità. L’obiettivo prefisso da UBI – scrive il sindacato – dovrebbe essere conseguito attraverso l’attivazione del fondo di solidarietà per l'accompagnamento alla quiescenza ed il ricorso a forme di flessibilità dell’orario di lavoro, nonchè mediante la chiusura di 78 Sportelli e la trasformazione di 79 Filiali in minisportelli, la razionalizzazione e l’efficientamento delle Strutture di UBIS, la riorganizzazione di diverse funzioni in essere presso la Capogruppo, la rimodulazione dell’assetto commerciale di Rete e la ridefinizione organizzativa di alcune Società Prodotto, la chiusura della Direzione Centrale di Banca Carime su Cosenza». Sud, dunque, particolarmente penalizzato, anzi decisamente defraudato, depauperato dall'ennesima politica aggressiva di un soggetto - politico ovvero imprenditoriale - del Nord. Del resto, si sa, dal 1860 poco o nulla e' cambiato.

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