Crisi, c’è qualche ragione per non essere totalmente pessimisti: all’estero compreranno i nostri prodotti... Ma dove sono i nostri prodotti?

Leggo su tiscali.it che "Un buon andamento delle esportazioni italiane farebbe da argine alla presumibile ventata recessiva che colpirà i consumi nella prima metà del 2012. Se l'euro continua a deprezzarsi nel corso dell'anno, le aziende italiane che esportano guadagnano competitività. L'esperienza del 1993 suggerisce che un deprezzamento del 25 per cento sarebbe oggi associato ad una crescita aggiuntiva delle esportazioni per 2,5 punti percentuali e ad una crescita aggiuntiva del Pil di circa 0,6 punti. La recessione sarebbe dunque attenuata, ma probabilmente non eliminata".
Ancora "Una svalutazione non rende solo più facile la vita agli esportatori italiani sui mercati esteri. Ha anche un effetto positivo sulla capacità di competere dei produttori italiani che competono sul mercato interno con le importazioni. La Ferrari beneficia dalla svalutazione perché vende più automobili ai ricchi svizzeri, ma anche perché diventa più probabile che una ricca famiglia italiana alla ricerca di uno status symbol compri una Ferrari anziché una Rolls Royce prodotta in Inghilterra. Questo effetto è più difficile da quantificare, tuttavia, ed è probabilmente di minore entità data la scarsa crescita attesa del mercato interno italiano. Ma è un altro “più” della svalutazione da tenere in considerazione.
Alla fine della storia si può provare a quantificare l’aumento di Pil derivante da una svalutazione. Dato che l’export è circa un quarto del Pil, una svalutazione del 25 per cento dell’euro farebbe aumentare del 2,5 per cento le esportazioni e dunque di circa 0,7 punti percentuali (un po’ più di un quarto di 2,5, includendo qualche effetto di sostituzione delle importazioni con beni interni) il Pil dell’Italia rispetto a uno scenario con valore dell’euro stabile. Un effetto significativo ma non dirompente
".
La domanda nasce spontanea? Di cosa stiamo parlando? Cosa esporta il nostro paese? Ma se viviamo in una nazione che importa anche l'aglio dalla Cina?
Vi invito a leggere l'articolo in questione e - soprattutto - i commenti indignati degli internauti per farvi un'idea della differenza tra ca**ate e paese reale.

Commenti

Post popolari in questo blog

Alfredo Le Pera, chi era costui? Alla scoperta dell'ultima opera letteraria del Prof. Tonino De Paoli

Considerazioni...

Chiarezza...