Una notiziola... gli italiani di Crimea
Oggi in Crimea vivono 300 tra deportati e loro discendenti. A differenza delle altre minoranze, agli italiani non viene riconosciuto lo status di deportati, né è stata restituita la cittadinanza del paese di origine.
Cosa fa lo Stato italiano? Un'altra storia di ordinaria insensibilità.
Perchè a differenza di altre minoranze non viene riconosciuto lo status di deportati?
La storia: Il 29 gennaio del 1942, mentre le truppe nazifasciste tentavano di conquistare l'attuale Ucraina, su ordine di Stalin iniziò la deportazione degli italiani di Crimea. Circa quattromila persone furono caricate sui carri bestiame e trasferite nei campi di lavoro dell'Asia centrale. La maggior parte morì ancora prima di arrivare a destinazione, altri perirono sotto i lavori forzati. Solo un minima parte riuscì a salvarsi.
Cosa fa lo Stato italiano? Un'altra storia di ordinaria insensibilità.
Perchè a differenza di altre minoranze non viene riconosciuto lo status di deportati?
La storia: Il 29 gennaio del 1942, mentre le truppe nazifasciste tentavano di conquistare l'attuale Ucraina, su ordine di Stalin iniziò la deportazione degli italiani di Crimea. Circa quattromila persone furono caricate sui carri bestiame e trasferite nei campi di lavoro dell'Asia centrale. La maggior parte morì ancora prima di arrivare a destinazione, altri perirono sotto i lavori forzati. Solo un minima parte riuscì a salvarsi.
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