Speriamo bene. Hai visto mai che...
Da questa mattina la Guardia di Finanza sta compiendo verifiche nella sede milanese nell'agenzia di rating Standard & Poor's. Gli accertamenti sono stati disposti dalla Procura della Repubblica di Trani, e in particolare dal pm Michele Ruggiero che da tempo indaga sul gruppo Usa e i tagli del giudizio sull'Italia. I militari stanno operando sotto il coordinamento dello stesso pm e alla presenza di alcuni legali dell'agenzia di rating fra cui Giuseppe Fornari dello studio legale Alleva. Della sede milanese della S&P si è interessata anche la Procura di Milano. Lo scorso 30 settembre un'altra perquisizione è stata fatta dalla polizia tributaria meneghina, che ha riferito direttamente al procuratore aggiunto Francesco Greco.
La magistratura intende verificare che l'azione dell'agenzia di rating non sia stata strumentalizzata o non sia viziata da comportamenti illegittimi. L'agenzia nei giorni scorsi, ha tagliato in maniera drastica il giudizio sul debito dei principali Paesi dell'Eurozona, a partire dalla Francia, che ha perso la «tripla A», il miglior voto sui titoli emessi dagli Stati, e dall'Italia, che ha perso in un colpo solo due gradini nella scala del merito.
L'inchiesta avviata dalla Procura di Trani è partita dagli esposti di Adusbef e Federconsumatori che hanno chiamato in causa Standard & Poor's e Moody's per manipolazione del mercato in occasione del downgrade del rating dell'Italia la scorsa estate. Secondo l'ipotesi dei pm, «avrebbero manipolato il mercato con giudizi falsi, infondati o comunque imprudenti» sul sistema economico-finanziario e bancario italiano. Nell'inchiesta - secondo quanto è finora noto - vi sono sei indagati: tre analisti «con funzioni apicali» di S&P, uno di Moody's e i responsabili legali per l'Italia delle due agenzie. I tre analisti di S&P sono accusati, oltre che di «manipolazione del mercato», anche di «abuso di informazioni privilegiate» per aver «elaborato e diffuso», nei mesi di «maggio, giugno e luglio 2011 - anche a mercati aperti - notizie non corrette (dunque false anche in parte), comunque esagerate e tendenziose sulla tenuta del sistema economico-finanziario e bancario italiano».
Nel mirino della magistratura anche l'anticipazione da parte di Standard&Poor's dei report di declassamento, operazione che condizionerebbe i mercati finanziari. Sarebbe questo il motivo che avrebbe spinto i pm a iscrivere sul registro degli indagati gli analisti Eileen Zhang, Frank Gill e Moritz Kraemer che hanno firmato report negativi per l'Italia, tra maggio e luglio scorsi: le accuse sono insider trading (abuso di informazioni privilegiate) e market abuse. A proposito delle anticipazioni, per esempio, il 20 maggio 2011 gli analisti Zhang e Gill con la collaborazione e supervisione di Kraemer «divulgavano in un report l'avvenuto taglio dell'outlook del debito sovrano dell'Italia da stabile a negativo.
Non contestualmente ma solo il 23 maggio 2011 fu diffuso un altro report che spiegava perché la rivisitazione dell'outlook: la semplice anticipazione - secondo gli investigatori tranesi - avrebbe contribuito a provocare «sensibili perdite di titoli azionari, obbligazionari e dei titoli di Stato nazionali».
(tratto da www.corriere.it)
La magistratura intende verificare che l'azione dell'agenzia di rating non sia stata strumentalizzata o non sia viziata da comportamenti illegittimi. L'agenzia nei giorni scorsi, ha tagliato in maniera drastica il giudizio sul debito dei principali Paesi dell'Eurozona, a partire dalla Francia, che ha perso la «tripla A», il miglior voto sui titoli emessi dagli Stati, e dall'Italia, che ha perso in un colpo solo due gradini nella scala del merito.
L'inchiesta avviata dalla Procura di Trani è partita dagli esposti di Adusbef e Federconsumatori che hanno chiamato in causa Standard & Poor's e Moody's per manipolazione del mercato in occasione del downgrade del rating dell'Italia la scorsa estate. Secondo l'ipotesi dei pm, «avrebbero manipolato il mercato con giudizi falsi, infondati o comunque imprudenti» sul sistema economico-finanziario e bancario italiano. Nell'inchiesta - secondo quanto è finora noto - vi sono sei indagati: tre analisti «con funzioni apicali» di S&P, uno di Moody's e i responsabili legali per l'Italia delle due agenzie. I tre analisti di S&P sono accusati, oltre che di «manipolazione del mercato», anche di «abuso di informazioni privilegiate» per aver «elaborato e diffuso», nei mesi di «maggio, giugno e luglio 2011 - anche a mercati aperti - notizie non corrette (dunque false anche in parte), comunque esagerate e tendenziose sulla tenuta del sistema economico-finanziario e bancario italiano».
Nel mirino della magistratura anche l'anticipazione da parte di Standard&Poor's dei report di declassamento, operazione che condizionerebbe i mercati finanziari. Sarebbe questo il motivo che avrebbe spinto i pm a iscrivere sul registro degli indagati gli analisti Eileen Zhang, Frank Gill e Moritz Kraemer che hanno firmato report negativi per l'Italia, tra maggio e luglio scorsi: le accuse sono insider trading (abuso di informazioni privilegiate) e market abuse. A proposito delle anticipazioni, per esempio, il 20 maggio 2011 gli analisti Zhang e Gill con la collaborazione e supervisione di Kraemer «divulgavano in un report l'avvenuto taglio dell'outlook del debito sovrano dell'Italia da stabile a negativo.
Non contestualmente ma solo il 23 maggio 2011 fu diffuso un altro report che spiegava perché la rivisitazione dell'outlook: la semplice anticipazione - secondo gli investigatori tranesi - avrebbe contribuito a provocare «sensibili perdite di titoli azionari, obbligazionari e dei titoli di Stato nazionali».
(tratto da www.corriere.it)
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